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Fenomeno diffuso in tutto il mondo,il collezionismo di antichità ha origine nell'antichità stessa, tuttavia nella storia degli studi si tende a privilegiarne lo sviluppo che, dal Rinascimento in poi, caratterizza il gusto delle élites europee. Ma le informazioni che abbiamo oggi sulla storia culturale del mondo greco, romano e medievale sono tali da consentirci di spostare parecchio all'indietro l'individuazione del momento da cui partire per comprendere come e perché si struttura il bisogno di mantenere viva la memoria attraverso gli oggetti. Nell'età classica si creano le premesse del collezionismo attento ai documenti e alle opere d'arte del passato e così come sarebbe riduttivo considerare tale epoca solo come bacino di produzione della "materia prima" che è confluita nelle collezioni dei posteri, da riconsiderare è anche il senso delle collezioni di antichità nel Medioevo. Se è vero che ogni epoca ha sviluppato una sua propria dimensione di memoria dell'antico e una sua dialettica interna rispetto alla tradizione, risalire alle origini del collezionismo servirà a fare luce sulle fasi cruciali della storia dove si elaborano i contenuti e i metodi di un rito sociale ancora oggi diffuso. Acquistando una copia di questo libro partecipi al progetto "Adotta un museo" perché i diritti d'autore sono devoluti a ICOM Italia - Coordinamento Regionale Lazio, per le iniziative a favore dei musei colpiti dal sisma del 2016. Per saperne di più gofundme.com/adottaunmuseo.